Presentazione a Perugia – Recensione

Ancora una tappa – la 13esima per l’esattezza – del tour di presentazione del libro “Mistica della Rivoluzione Fascista” edito dalla casa editrice catanese Il Cinabro. Sono state parecchie, infatti, le attenzioni suscitate da questa raccolta di scritti di Niccolò Giani, e questa volta è stata Perugia ad accogliere la Comunità Militante di Raido, curatore del libro, grazie all’invito di Triskelion, Tyr e Ordine Futuro, in qualità di organizzatori dell’evento.

Dopo l’introduzione affidata a Riccardo Merolla (Triskelion), che ha messo in luce la particolare importanza dell’occasione, la parola è passata ai rappresentanti di Raido intervenuti per l’occasione in rappresentanza dell’intera comunità.

Si è innanzitutto voluto porre l’accento sulla figura di Giani, principale animatore della Scuola di Mistica Fascista e sulla sua giovane età, paragonandola a quella della maggior parte degli intervenuti all’incontro: anagraficamente uguale, ma con la “sola differenza” che Giani aveva a questo punto della sua vita già realizzato cose straordinarie. Erano perlopiù giovani, infatti, i componenti della Scuola di Mistica e proprio per questo essi rappresentavano per il Fascismo un pungolo continuo di quella Rivoluzione che era solamente iniziata con la presa del potere, ma che non poteva certo esaurirsi lì. Anzi, doveva portare a compimento la motivazione proncipale che era stata alla sua base: il rinnovamento “integrale” della nazione, fondato sulla creazione di un nuovo tipo di uomo.

Tale sferzante incitamento dei ragazzi della Scuola non passò certo inosservato e, se da una parte arrivarono ingenti attestati di stima da parte di auterevoli pensatori del tempo (come Evola o Costamagna), dall’altra non furono poche le antipatie e le inimicize che essi polarizzarono, soprattutto da quella parte di politicanti e burocrati che avevano visto nella rivoluzione mussoliniana solo un’opportunità per sistemarsi od ottenere posizioni di potere. Non era questa la trasformazione che sognavano i “mistici”, loro che non avevano partecipato alla nascita del Fascismo, ma che si sentivano i prosecutori di quel processo iniziato anni prima. Aspirazione che fu coronata dal riconoscimento ufficiale del Duce, il quale vide in loro i nuovi squadristi, capaci di rinfocolare le braci della rivoluzione quando ce ne sarebbe stato bisogno.

Ma cosa possiamo trarre oggi dagli insegnamenti di Giani e dei suoi? E’ questo il punto focale su cui l’intervento dei ragazzi di Raido ha voluto oggi soffermarsi. Il loro messaggio è ancora vivo e attualissimo: il mettersi alla prova continuamente per poter lavorare su sè stessi e quindi migliorarsi, lo slancio che porta a superare ogni limite e impedimento, il donarsi incondizionatamente per l’Idea, anche fino all’estremo sacrificio, sono argomenti che non hanno certo meno validità oggi rispetto a qualche decennio fà ed è proprio grazie ad esempi come quello offertoci dai giovani del “Covo” di via Paolo da Cannobbio che essi si tramandano e raggiungono le nuove generazioni di ogni tempo.

Dopo la presentazione vera e propria, spazio alle diverse domande dei presenti: a testimonianza del notevole interesse che le argomentazioni esposte hanno suscitato e che, grazie allo scambio di vedute successivo, è stato possibile chiarire in maniera più particolareggiata.
Terminata la conferenza non è però terminato l’evento, in quanto le comunità perugine hanno organizzato la serata a base di birra e (ottima!) carne alla brace, dando vita ad una cena comunitaria in cui si è avuta la possibilità di stringere conoscenza tra persone che, a causa della distanza, non hanno molte possibilità di incontrarsi, e di condividere percorsi ed esperienze…aiutati anche da quella giusta dose d’alcool che rende un’atmosfera seria ed “ufficiale” – come quella d’una presentazione editoriale – una sana occasione di conviviale cameratismo.

Il prossimo appuntamento – il 14esimo per la precisione! – con il tour di presentazione del libro è già per Giovedì 2 Giugno , ospiti di Azione Punto Zero a Civitavecchia. La presentazione vedrà la felice combinazione di un incontro con i combattenti della Repubblica Sociale Italiana: doveroso esserci!

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